La vicenda del cavalcavia di Petroro, opera incompiuto realizzata per buona parte su terreni di proprietà ETAB a seguito di procedure espropriative anch’esse incompiute, è stata una delle prime tematiche affrontate dal Cda di ETAB già nel luglio 2018 subito dopo, dunque, l’insediamento.
L’Ente ha ritenuto e, visti i risultati si può dire a ragione, di affrontare la tematica con approccio più ampio nel senso di sistemazione di tutta la parte di strada ricadente, anche se in minima parte, su proprietà ETAB nonché per ovviare all’annoso problema di doversi far carico l’Ente del continuo ripristino delle aree con sgombero di rifiuti di vario genere li lasciati da parte di alcuni passanti ben poco attenti alla pubblica utilità e decoro.
Dalle prime corrispondenze a Provincia e Regione dalle quali, forse per prassi consolidata, nessuno risultava competente e/o responsabile, si è passati, dopo ferma insistenza e invio di note indirizzate a tutti i soggetti preposti ivi incluso il Difensore Civico Regionale, a risposte più concrete fino ad ottenere il personale coinvolgimento di alcuni funzionari (che si ritiene doveroso ringraziare) che hanno ritenuto di apportare il necessario contributo alla non più rinviabile definizione visto che l’obiettivo dichiarato era proprio quello di chiudere la vicenda nel termine del mandato dell’attuale CDA e attuale Presidente; ne più ne meno dell’altro obiettivo di definire una volta per tutte l’altra annosa vicenda perdurante da anni del contenzioso Veralli Cortesi – ETAB.
La svolta, a modesto avviso di chi scrive, con la comunicazione della Regione nella quale, dopo diverse risposte nebulose , si individuavano i vari tratti di strada e, tra questi, il tratto che nel linguaggio tecnico-burocratico è contrassegnato con BC ove insiste in viadotto a volte denominato Montorsolo a volte Petroro, noto ai più come viadotto di Petroro.
Da qui la decisione e la grande soddisfazione di aver ottenuto un provvedimento da parte della Giunta Tesei che affronta il problema e dispone per i relativi interventi sostenendone i costi.
Ultima annotazione in riferimento alla soluzione adottata. Già alcuni osservano che l’abbattimento sarebbe costo inutile optando per il ripristino dell’opera, ma probabilmente perché non hanno conoscenza delle problematiche tecniche che individuano nell’abbattimento proprio il costo minore.
Certo, per le responsabilità, si dovrà andare a cercare chi all’epoca ha deciso di realizzare l’opera e soprattutto chi poi per anni, anzi per decenni, ha lasciato un viadotto a metà.