Chiesa di San Martino a Petroro

Data di pubblicazione:
19 Agosto 2020
Chiesa di San Martino a Petroro

Chiesa di San Martino a Petroro

Cenni Storici
Questa graziosa chiesetta romanica, detta ancora di San Martino, si trova in un campo della 0.P. Consolazione, a sinistra della strada Duesanti – Petroro.
Era soggetta alla abbazia di Sassovivo, e, nel 1711, per testamento di Francesco Maria Ridolfi, passò col tenimento di Petroro alla Chiesa della Consolazione di Todi.
Petroro, nel pieno rispetto della tipologia medievale era servito dalla parrocchiale di San Biagio immediatamente al di fuori delle mura castellane, era collocata tra queste ultime due e serviva anche come punto di difesa e di ricovero di una delle più importanti vie di comunicazione per i pellegrini che andavano a Gerusalemme.
La Chiesa di San Martino è posta nella Frazione di Petroro lungo la S.P. Duesanti Bastardo, un tempo importantissima via di comunicazione ove avvenivano intensi traffici commerciali.
Ospedali e lebbrosari erano i luoghi di ricovero che i pellegrini incontravano sul loro cammino e qui sono testimoniati anche nelle visite apostoliche e pastorali.
La Chiesa è attestata come priorato e canonicato nelle Rationes decimarum dal 1275 in avanti come appartenente a congregazioni benedettine con priore e canonici, ma i ricorrenti stilemi romanici, l’orientamento est-ovest, i catini absidali denunciano chiaramente la loro origine alto medievale.
Il Tempio, inserito nel territorio del castello, dipendeva dall’abbazia di Sassovivo insieme con il priorato di San Nicolò de Criptis di Todi la cui fondazione si fa risalire al 1093 e si ha motivo pertanto di credere che di questa fosse coeva.
Nel 1505 ebbe la dignità di commenda cardinalizia affidata al Cardinal Riario titolare anche di Sassovivo nipote del papa Giulio II.
Già nel 1574 è testimoniato uno stato di degrado, come risulta dalle cronache della visita del Visitatore Apostolico Mons. Vescovo Camaiani.
Per legato di Francesco Maria Ridolfi passò nel 1711 all’Opera Pia di Santa Maria della Consolazione di cui tuttora fa parte.
Il Benefattore stabiliva per testamento l’onere di celebrare quattro messe in occasione della festa di San Martino.
L’Opera Pia della Consolazione ebbe origine nell’anno 1527 e fu costituita con le donazioni dei fedeli che accorrevano a Todi per venerare l’immagine della Augusta Vergine nel tempio eretto su disegno di Bramante Lazzari, insigne architetto di quel tempo.
Gli scopi iniziali, mantenimento del tempio e ospitalità ai pellegrini, si modificarono con l’andare degli anni.
Da ultimo potevano individuarsi nel mantenimento presso la Scuola Agraria “Ciuffelli” di Todi di sei alunni provenienti da famiglie di agricoltori poveri di Todi, nella erogazione di un modesto contributo alla Scuola Agraria, ma soprattutto nel mantenimento del tempio detto della Consolazione e del culto in esso praticato.
L’immobile completamento crollato negli anni 90 è stato oggetto di un’importante opera di recupero direttamente effettuato dalla Soprintendenza monumentale.
 

Aspetto esterno
L’esterno, a paramento di cortina ben levigata, si conserva intatto è caratterizzato dalle finestrelle a feritoia e da un grazioso portale con lunetta a sesto rialzato, formata da due archi rientranti, i quali poggiano sopra un architrave scolpito alla maniera romanica.
Sopra il portale si notano delle pietre stondate che fanno capire la preesistenza di un oculo tondo ora scomparso.
Lungo le pareti soprattutto duella sinistra sono evidenti tamponature di porte.
 

Interno
L’interno della chiesa è in pietra privo di intonaco, tracce di affreschi non leggibili sono presenti soltanto nell’abside dove persiste solo una decorazione della volta del catino absidale.
La dedicazione della chiesa è verso San Martino di Tours (316 – 397) dove fino a qualche anno fa era ancora presente un affresco a lui dedicato; Vescovo e confessore, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, è ricordato l’11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte, ma quella della sua sepoltura. Questa data è diventata una festa traordinaria in tutto l’Occidente, grazie alla sua popolare fama di santità e al numero notevole di cristiani che portavano il nome di Martino. Nel Concilio di Macon era stato deciso che sarebbe stata una festa non lavorativa.

 


foto link

dal sito I Luoghi del Silenzio

 

Ultimo aggiornamento

Martedi 17 Dicembre 2024