160° Anniversario dell'Istituto Tecnico Agrario "Ciuffelli" di Todi
Un evento speciale per celebrare anni di evoluzione e tradizione nel campo dell'agricoltura!
📍 Dove: Sala del Consiglio Comunale, Todi
📅 Quando: 13 dicembre 2024, ore 10:00
Presentazione della nuova serra idroponica, simbolo di innovazione e sostenibilità. Un viaggio tra passato e futuro, alla scoperta delle radici profonde e dello spirito innovativo che caratterizzano il nostro Istituto.
Ti aspettiamo per celebrare insieme questa importante ricorrenza
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Situato fuori porta Perugina, in fondo ad un suggestivo viale alberato, l’ex convento di Montecristo, oggi Istituto d’Istruzione Superiore “Augusto Ciuffelli” con annesso Convitto, si compone di due corpi di fabbrica: il più piccolo fu realizzato all’inizio del Novecento, mentre il maggiore fu secolare sede di religiosi. Denominato in antico Monte Tubelo, il monastero di Montecristo fu ceduto, secondo le fonti, dai Benedettini alle clarisse di San Lorenzo di Collazzone circa la metà del Duecento. La costruzione del nuovo luogo pio fu autorizzata da Innocenzo IV nel 1248 e le monache vi si trasferirono all’inizio del Trecento, portando con sé il corpo di Jacopone da Todi, morto presso di loro nel 1306. In seguito furono unite anche le monache di San Giovanni di Paragnano e di Santa Croce. Nel 1328 vennero ospitati nel convento l’imperatore Ludovico il Bavaro, giunto a Todi con l’antipapa Niccolò IV, e sua moglie. Nel 1517 le monache furono allontanate a causa di una serie di scandali e poterono poi rientrare soltanto quelle non coinvolte, le quali furono ridotte in clausura. Nel Settecento il monastero appare molto ricco e grande, dotato di preziosi arredi sacri, con due chiese, una interna per la clausura ed una dedicata all’Ascensione. Nel 1794, però, il visitatore apostolico card. Stefano Borgia soppresse il monastero facendo trasferire in Montecristo l’Ospedale di Carità, che vi rimase fino al definitivo spostamento, nel 1883, l’ex convento dei Servi di Maria in via Matteotti. Ma il luogo non fu abbandonato: presto, infatti, divenne sede della Colonia Agricola nata, in pieno clima postunitario, al fine di diffondere cultura ed istruzione tecnica nel popolo e nei lavoratori in particolare. A tale scopo, tra i provvedimenti assunti per Todi in materia di istruzione dal R. Commissario Straordinario per l’Umbria G. Napoleone Pepoli all’indomani del suo insediamento nel 1860, vi fu l’avvio alla creazione di una scuola di agricoltura al fine di innovare e potenziare quella che allora era l’attività principale della popolazione. E poiché, essendo conclusa la costruzione del tempio ed essendo cessata l’attività ospedaliera, erano venuti meno i principali impegni della ricca opera pia della Consolazione, la Congregazione di Carità ne propose la trasformazione in Colonia Agricola, che fu fondata nel 1862 con l’approvazione del Consiglio Comunale. La nuova scuola di agricoltura cominciò la sua attività il 17 maggio dell’anno seguente con otto allievi provenienti da famiglie di poveri contadini di Todi, ai quali venivano garantiti sostentamento ed istruzione. Riconosciuta come ente morale nel 1864, l’opera pia Colonia Agricola fu intitolata a Santa Maria della Consolazione e per il primo anno fu ospitata presso l’antico ospedale vicino al tempio. Venne quindi trasferita presso l’ex convento dei Padri Cappuccini, per poi essere definitivamente collocata a Montecristo nel 1884. Gli stabili restarono di proprietà dell’ente, mentre l’uso ed il godimento furono concessi alla scuola: assegnando, infatti, 20 ettari di terreno, l’opera pia si riservava il diritto di collocare gratis nella scuola e nel convitto 12 fanciulli rispondenti ai canoni indicati dallo statuto. La scuola, in un primo tempo triennale, divenne quadriennale nel 1912, quando fu anche avviata la costruzione di un nuovo edificio. In quegli anni l’istituto fu oggetto delle premurose attenzioni di Augusto Ciuffelli (cui oggi la scuola è intitolata), più volte deputato e ministro. Nel 1923 l’istituto fu elevato a scuola media superiore, mentre nel 1945 raggiunse l’ordinamento quinquennale. Durante la guerra il complesso fu sede di un ospedale militare prima tedesco, poi, dal 1944 anglo-americano. Tale occupazione provocò, ovviamente, la distruzione e la perdita di molti beni anche di valore storico-artistico. Oggi rimane molto poco, se non la struttura generale, del primitivo convento, con il chiostro e le due chiese, trasformate in sala docenti ed aula polivalente. La prima chiesa, dove riposò a lungo il corpo di Jacopone da Todi, è situata a destra prima del chiostro: nel primo vano è collocato il fonte battesimale (sec. XVII) in legno scolpito e dorato. La seconda chiesa si trova lungo il lato sud del chiostro ed è costituita da un vano con soffitto attraversato da arconi e culminante in un coro. Sono conservate nell’Istituto alcune opere pittoriche di artisti locali del XVII secolo, anch’esse, come gli arredi sacri, proprietà dell’E.T.A.B. “La Consolazione”. Di particolare interesse una tela di Andrea Polinori raffigurante Santa Chiara che scaccia i Saraceni, e, dello stesso autore, San Nicola tra santa Maria Maddalena e santa Barbara. Al 1632 risale la copia dell’immagine miracolosa della Consolazione, ultima opera nota di Pietro Paolo Sensini; di Bartolomeo Barbiani (Montepulciano, 1585 ca.-1645) è L’Eterno in gloria con angeli. Tra le altre tele si ricordano una Madonna col Bambino e Santi di Jacobus Kumben o Kunden (1647) e otto ritratti di Todini illustri del tuderte Umberto Bartolini (1924-1928).