Concerto di Beneficenza organizzato con l'Associazione "ex dipendenti ed Amici della Banca Popolare di Todi"

Raccolta fondi per il restauro dell'affresco della Madonna della Consolazione posta sull'altare Maggiore

Data di pubblicazione:
19 Aprile 2024
Concerto di Beneficenza organizzato con l'Associazione  "ex dipendenti ed Amici della Banca Popolare di Todi"

Un’armonia di voci per salvaguardare una bellezza preziosa e tanto cara alla nostra città. Contiamo sulla tua presenza perché ti senta parte di un’iniziativa che dà certamente lustro alla nostra comunità tuderte.

Associazione "ex dipendenti ed Amici della Banca Popolare di Todi"

con:

La Consolazione Etab

Comune di Todi

Coro "Madre Speranza"

Coro Polifonico di Todi


 

 

Per chi vorrà sarà possibile partecipare alla raccolta fondi per il restauro dell'affresco fondativo.


Da una cronaca cittadina

Era il maggio del 1508 e così narra la vicenda il cronista tuderte Joan Fabrizio degli Atti, che fu anche rettore della fabbrica e cancelliere della comunità di Todi: “M°CCCCCVIII Principio de la Madonna de Consolatione. Piaque al glorioso omnipotente Dio, qual mai mancha de sua clementia, in questo milleximo che sonno da la natività del suo Figliolo incarnato m°cccccviii, del mese de maio, che una maestà dipenta in un muro antiquo, sotto el pogio de la rocha, presso le mura de la ciptà al Piano de San Iorio, quale maestà, per sua antiquità lassata offuscare tra rudi spini et stirpi et pietre, fosse meritatamente honorata; et como dismenticata ad questa nostra etade, se mustrò misericordiosa ad far gratie ad chi la discoperse da quello offuscamento. Et dato principio ad quella concurrentia, fo tanto benigna ad noi peccatori, che innumerabile gratie ad ogni infirmità faceva, et maxime liberare indemoniati, trappi, offesi de mal francese, de assassinio, de precipitio et de qualunqua infermità et pericolo se li domandava: intanto che era de tal concurso de dì et de nocte, che lì non se poteva resistare. Et facto lì alquanto de coprimento per difenderla da l’aque tempeste, per la moltitudine de le gente fo mutato quactro volte el coprimento, tuctavia crescendo. Et per le continue gratie fo visitata da tucto el populo in processione et nominata Santa Maria de Consolazione. Et presentata et visitata in breve tempo da tucto contado, locho per loco, moltiplicando li doni et voti, fo principiata la sua chiesia da’ fondamenti, et creata la sua compagnia de molti ciptadini, et dato ordine fare homini diputati ad farla offitiare et fabricare. Et cusì ad laude de epsa Madonna in breve tempo fo edificata et magnificata de edifitio et adornamento grande et honorevile, tucto de concime”.


Il miracolo (tresto di Lorena Battistoni)

Vuole la tradizione che il tempio della Consolazione sia nato da un miracolo. Era il 1508 quando un operaio, Iolo di Cecco, incaricato di distruggere il muro ormai fatiscente che un tempo cingeva il monastero di Santa Margherita nel piano di San Giorgio, scoprì un’immagine dipinta, raffigurante la Vergine col Bambino nell’atto di offrire l’anello a santa Caterina d’Alessandria. La sfiorò con un fazzoletto e, toccandosi con esso l’occhio malato, riacquistò la vista. Subito si animò la devozione del popolo, stimolata anche dal vescovo Basilio Moscardi, che era stato liberato da una pericolosa malattia grazie all’intercessione della Vergine. Egli confermò il culto ed il 13 giugno dello stesso anno intitolò l’erigenda chiesa alla Consolazione, per le innumerevoli grazie concesse da Maria. Quindi, in accordo con le autorità civili, avrebbe incaricato il celebre architetto Bramante di progettare il disegno per il nuovo grandioso tempio, eventualità non improbabile dato anche il coinvolgimento nell’impresa dell’influente Ludovico degli Atti. In realtà nelle cronache locali, le prime notizie sull’immagine miracolosa risalgono al 1458, quando il vescovo Bartolomeo Alaleoni inviò una schiera di armati contro un drago mostruoso che devastava i territori lungo il Tevere nei pressi di Pontecuti. Inoltre, che le “innuberabile gratie ad ogni infirmità”, di cui parla l’Atti, fossero già ben note è dimostrato anche dall’affresco votivo raffigurante le Mistiche Nozze di santa Caterina d’Alessandria fatto realizzare già nel 1505 da tale donna Anselma nella chiesa dei Servi di Maria, oggi di San Francesco, in Borgo. Ma, al di là delle notizie riferite dalle fonti, quel che è certo è che l’immagine miracolosa fu in origine una delle tante maestà che nei secoli passati venivano poste a protezione di strade ed incroci, retaggio di una tradizione risalente all’età pagana.

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nella gallery la foto dell'affresco miracoloso è di Roberto Sigismondi

Ultimo aggiornamento

Martedi 23 Aprile 2024